I GRANDI CONCORSI DI SETTORE – 5

RISPONDI A UN CRETINO – THE END

INCONTRO CON EDOARDO NERAZZURRO

(il terzo classificato a lungo latitante) (poi s’è palesato)

Il mistero del terzo classificato al concorso “Rispondi a un cretino” si è dissolto alcune sere fa. Una ventina di giorni dopo la notifica del premio – vabbe’ che non si vinceva un cazzo, però un po’ di tempismo, voglio dire – si fa vivo Edoardo Nerazzurro, quello del poemetto che si concludeva con una gufata monumentale su Bari-Juve puntualmente andata a segno. Mi risponde serafico: “Scusa, era un po’ che non aprivo la mail”. Figa, gli rispondo. Comunque ci accordiamo per l’intervista. Edoardo è di Milano (concorso stradominato dal nord). Io sono comodo a Famagosta, gli dico. Non Cipro, eh?, gli comunico con fare circospetto (non sai mai come comportarti con uno che apre la mail una volta al mese). “No, ho capito – mi fa lui – ti passo a prendere io”. Si presenta in taxi.

Cazzo, ti stai rivalutando.

Perché?

Ci metti una vita a rispondere alle mail…

Eh.

Però poi vieni a prendermi in taxi.

Beh…

Non solo: il taxi lo guidi tu. Fantastico. Chi te l’ha prestato?

E’ il mio, faccio il tassista.

Ah, scusa.

Figurati.

Posso parlare al conducente?

Certo.

Bene. Comincio con una domanda ricca di pathos. Da quando sei interista?

Mah, ho 43 anni e tifo nerazzurro da sempre. Non so quando è scattata la scintilla, ma è sempre stato così.

Mai una debolezza?

Mai. O meglio: ho un gatto bianco e nero.

Nero e azzurro è un po’ dura.

Comunque i miei amici interisti mi prendono in giro lo stesso. Gli dico che il micio lo ha scelto mia figlia. Niente da fare.

Che crudeloni. Senti, il primo ricordo allo stadio?

La prima emozione forte è stato quel derby in cui il Becca fece due reti, quella partita che rimase famosa per la frase “mi chiamo Evaristo scusa se insisto”. Cavolo, il secondo gol è stato mitico… O era il primo?

Descrivimelo, così ci capiamo.

Quel piattone su calcio d’angolo.

(sospiro)

Poesia pura.

A parte la storia del gatto, ti sta più sul culo la Juve o il Milan?

Ti posso dire la squadra contro la quale soffro di più.

Dilla in fretta, va su il tassametro.

Il Milan. Nei derby perdo quasi il controllo e il mio battito cardiaco raggiunge vette pericolose.

Beh, dai, ultimamente il problema è controllare l’erezione, più che il battito.

Sì, sono più tranquillo. Ma nel recente passato soffrivo da bestia, mi facevano paura Sheva e Kakà quando avanzavano palla al piede, era un incubo. Spero e credo, però, che oggi i cugini abbiano più incubi di me.

Dimmi due cose di Mourinho.

Penso che sia un grande gestore di giocatori e che non sia poi così male tatticamente come dicono spesso sulla stampa.

Non adori anche tu il 5-5-5?

Certo, a volte rivolta la squadra come un calzino durante le gare, ma il più delle volte i fatti gli danno ragione e spesso condivido la scelta del  tipo”o la va o la spacca”.

Tutti dentro, Materazzi centravanti, quelle cose lì?

Sì, ecco.

Come ti è venuta il poemetto?

Leggo il tuo blog da circa un annetto e ho sentito la chiamata. Dovevo dare la mia risposta al cretino.

Gli hai gufato alla stragrande.

Sì, ho indovinato che avrebbero pianto anche a Bari. Certo, visti loro e visto il Bari non è stato difficile…

Comunque volevo farti i complimenti per il terzo posto e chiederti di portarmi a una qualsiasi fermata della linea verde, così torno a Famagosta.

Toh, porta Genova. Dodici euri.

Minchia.

Scherzavo, dai.

Quasi ti invidio. Adesso tu vai a raccattare giapponesi da portare alla Malpensa, e io vado ad aggiornare il blog.

Se fossi stato davvero casellante, potevamo incontrarci alla barriera di Terrazzano.

Sì, ma poi si formava la fila e strombazzavano.

Anche questo è vero.

Comunque hai un bel taxi. Cos’è?

Dacia, senza aria condizionata.

D’inverno che ti frega?

Infatti. Ciao, forza Inter (accelera e si allontana)

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