INTER-PARMA 1-O

ZERO, POI UNO

L’Inter è più coerente del Pd: poteva vincere solo per caso e così ha fatto, con una ciabattata che ha preso una traiettoria strana e ha ingannato tutti. Ciuff, ed è finita lì, come quando peschi il jolly a scala quaranta con tre carte e una coppia in mano. Poche balle, è un piccolo e inadeguato risarcimento a mesi di sfighe varie. Oggi a te domani a me (o era il contrario? Vabbe’, ma il senso non cambia). Benebene che la ciabattata fortunata sia stata di Rocchi, uno di quelli che si sbatte di più in una situazione improponibile per qualsiasi attaccante. Vorrei che prima o poi segnasse anche Kovacic, l’unico che ha l’animo sgombro da pensieri e una leggerezza di gioco che ti incanta. Non sappiamo come finirà, ma almeno sappiamo da dove ripartire. Con 13 giocatori fuori e un clima da fine impero, la modalità random non ci abbandonerà fino alla fine e allora festeggiamo, parcamente. Tre punti sono meglio di uno, o di zero. Zero. Zero a zero. Era una partita da zero a zero, non è finita così e gli inculati non siamo noi. Stappiamo una Coca. Una Coca Zero, ovvio.

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