STADI VIOLENTI

I DIRITTI DEL BRANCO

206506902.jpgRicapitolando: Trenitalia dice che i posti sui treni per Roma erano sufficienti, e che prima del convoglio incriminato ne era partito uno semivuoto, nonostante in stazione ci fossero già centinaia di tifosi. I tifosi organizzati dicono che Trenitalia non la racconta giusta e minacciano azioni legali (questa è fantastica). Anche la polizia ce l’ha con Trenitalia: dice che c’erano duecento persone prive di biglietto, ma 1400 ce l’avevano e di fatto non c’era un treno che le potesse contenere, circostanza che ha fatto scoppiare la tensione. Il questore di Napoli dice che i tifosi, per prendere d’assalto il treno, hanno sfondato il cordone di polizia approfittando del buco che si era creato tra alcuni agenti che si erano staccati per soccorere un tifoso che era svenuto. I tifosi organizzati ribadiscono: noi Trenitalia l’avevamo avvertita, ma non ci ha dato ascolto. Trenitalia risponde: c’era un sacco di gente con il biglietto irregolare, decine e decine di persone aveva comprato un biglietto categoria ragazzi per spendere meno ma senza averne diritto. Il questore dice che quando il treno è partito da Napoli non c’erano pericoli di ordine pubblico, la situazione era sotto controllo.

Il treno poi è stato sfasciato: 500mila euro di danni. Qualche arresto (non per l’assalto al treno): sono già tutti fuori.

Da quel treno sono stati fatti scendere per motivi di sicurezza i passeggeri che avevano il diritto – loro sì – di viaggiare. Gente che rientrava dalle ferie, che ritornava al lavoro, che andava all’ospedale.

Mesi e mesi di pippe sulle trasferte vietate e quelle concesse, e poi alla prima giornata del nuovo campionato eccoci qui a parlare di un Roma-Napoli, partita indubbiamente a rischio sulla quale non era stato preso nessun provvedimento preventivo. Ci eravamo lasciati, a maggio, con i divieti alle trasferte delle tifoserie di Inter e Roma, divieti fatti con il manuale Cencelli prima ancora che per precisi e sussistenti motivi di ordine pubblico. Passano tre mesi e tutti – l’Osservatorio, le questure, Trenitalia – si distraggono e lasciano passare un Roma-Napoli come fosse una partita normale in un giorno normale. Invece non era una partita normale, e il 31 agosto non era un giorno normale per viaggiare e muovere folle. Adesso tutti ad annunciare il pugno di ferro. Dopo.

“Venga”.

“Io?”

“Posso?”

“Prego”.

“Chiavi?”

“Sì, della macchina”.

“E questo cos’è?”

“Vigorsol”.

“Uhm. Vada”.