COMING OUT

L’ARMADIO A MURO

Buongiorno.

(brusio)

Oggi niente équipe di scienziati

(forte brusio)

– Uau, andiamo a casa?

Certo che no.

– Professore, lei si trastulla con i nostri sentimenti e si prende giuoco del suo piano didattico. Non può derogare così alla cazzo.

Mica vero. Oggi voglio parlare di sentimenti, di vita vissuta, di mezzi di comunicazione e di letteratura moderna.

(voce femminile dal fondo) Prof, si sente bene?

Certo. Cominciamo. Qualcuno ha qualcosa in contrario?

– Io ho il pullman tra mezz’ora.

Vada, mio stolto amico.

(rumore di passi)

Bene. Tutti voi credo conosciate alla perfezione il significato di coming out.

(maschio, dal fondo della sala) ‘a frocio!

Esca anche lei, prego. Vada a sfogare i suoi istinti altrove. Chessò, alla Snai. Però passi un attimo da qui.

– Sì?

(sottovoce) Giocami cinque euro su Famagosta-Molino Dorino del campionato cipriota. Uno fisso.

(sottovoce) Ma io non ho mai giocato niente sul campionato cipriota.

(sottovoce) E che cazzo me ne frega? (con tono di voce normale) A-ehm. Dunque: come sapete, l’espressione è usata per indicare la decisione di dichiarare apertamente la propria omosessualità. O, in senso più lato, la propria identità. L’espressione inglese coming out of the closet significa “uscire dal ripostiglio” o “uscire dal nascondiglio”, ma letteralmente “uscire dall’armadio a muro”.

– Che è un comportamento tipicamente eterosessuale.

Lei è arguto, mio caro. Venga: le metto un trenta così, sulla fiducia.

Professore, non so come ringraziarla.

(sottovoce) Un modo ci sarebbe. Puoi inseguire quel coglione che ho mandato fuori prima e farti restituire i cinque euro?

– Va bene, vado.

Bene. Ora vi presento un mio conoscente che ha deciso di fare coming out. 

(forte brusio)

– Ciao a tutti. Sono eterosessuale. Forza Inter, Juve merda.

– Prof, ma chi è questo mentecatto?

Si chiama Settore e ha un blog.

– Scusa, sei Settore quello dell’Inter? Io sono juventino e volevo dirti che sei una testa di (si accende una rissa)

Per favore!

(femmina, lanciando il reggipetto) Professore, aiuto, mi salvi!

Gendarmi!

– Senti, cambiamo argomento così si danno una calmata.

Signori, per cortesia. Lei, con l’arcata sopraccigliare lacerata, vada a farsi medicare. Parliamo di libri. Settore ha scritto un libro.

– Scusi, ma non abbiamo detto che ha un blog?

Sì, ma ha scritto un libro firmandolo con il suo nome. Quindi ha fatto coming out.

– Scusa, ma il tuo nome non mi dice una cippa di niente.

– Non posso darti torto.

– Vorrei farti una domanda. Il coming out, per chi lo vive, è un processo generalmente mai concluso, in quanto nella vita si conoscono sempre nuove persone e – in una società che considera l’eterosessualità come la norma e l’omosessualità come una condizione di diversità – ogni volta si deve decidere se, come e quando esplicitare la propria condizione. E quindi vorrei sapere…

– Scusa, ma io sono eterosessuale.

– Professore, ma questa lezione non porta a nulla. Questo tizio non collabora.

– Ehi, abbi pazienza. Tizio una sega. Io penso che quanto più è forte all’interno di una società questa spinta a negare la legittimità di comportamenti che si allontanano da quelli considerati “canonici”, tanto maggiore sarà lo stress vissuto dall’individuo, anche per la mancanza di esempi positivi da seguire per riuscire ad integrare questi nuovi sentimenti e pulsioni all’interno della propria identità. In una prima fase spesso si cerca ogni indizio che possa dimostrare il contrario di ciò che si sta scoprendo.

– Ma tu cos’hai scoperto?

– Di essere interista.

(forte brusio)

(femmina, rimettendosi il reggipetto) E che cazzo, sempre a parlare di calcio. Scusa, ragazzo, ma di cosa parla il libro?

Lo spiego io, se permetti.

– Te ne sono grato.

E’ un saggio breve sul superamento morale e materiale del 5 maggio inteso come categoria del pensiero debole.

(maschio, urlando) guidorossipassaportodirecobaaiutinisticazz (si accende un’altra rissa)

– Ma che minchia di allievi hai?

E’ un corso – a-ehm! – molto eterogeneo.

(femmina, ritogliendosi il reggipetto) Sto per svenire, qualcuno mi porti fuori di qui!

(altra femmina, porgendo un libro) Scusi, signor Settore, mi fa una dedica?

– Certo. Ops, ma non è il mio. E’ “Essere più titolati al mondo” di Mauro Suma.

– Oh, mi scusi, l’ho preso al Carrefour senza volerlo.

(rumori di rissa, insulti, volano sedie)

 Va bene, direi di fermarci qui. (rivolto a Settore) Vieni a bere un caffè?

– No, vado vedere la replica di Inter-Werder.

Primo o secondo tempo?

– Secondo.

Ti sono vicino. Grazie per la collaborazione.

– Figurati.

(maschio, nel mezzo della rissa, a torso nudo, brandendo una sedia) Ciao Settore, cosa facciamo col Bologna?

(femmina con il reggipetto in mano) Senti, perchè non viene a fare una lettura scenica a casa mia? Tipo Nando Gazzolo.

– Ti ringrazio, ma ho giù la voce.

– Ah, scusa.

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COMING OUTultima modifica: 2008-10-03T07:43:56+02:00da admin
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