OCCHIALI!
Forse il titolo del libro di Bookman non iniziava con “L’arte” e la firma non era di una donna. La copertina lucida e color ocra, con titolo e autore scritti in nero e una figura piccola messa di lato, era tipica di un manuale (“un libro culturale”, appunto) oppure di un saggio con una grafica un po’ così. Forse devo rifare gli occhiali, le cui lenti antigraffio sono graffiate, e quindi potrei anche far partire una class action verso una nota marca di lenti antigraffio e, già che ci sono, verso una nota marca di occhiali superleggeri al titanio, che infatti sono così superleggeri che mi si spacca sempre una stanghetta che costa come un secondo rosso per partite di prima fascia.
Sì, rifare gli occhiali. Perchè oggi ho sbirciato l’homepage della Gazza passando vicino a un computer e mi sono chiesto cosa ci facessero Tom Hanks e Christopher Cross con la maglia seghettata. Mi sono avvicinato leggermente e ho visto che non era Christopher Cross quello vicino a Tom Hanks, ma Enrico di X Factor.
Poi, mettendo a fuoco bene il monitor, ho realizzato che erano Coutinho e Benitez. La cosa mi incuriosisce assai. Mentre altre note squadre a) non comprano nessuno, b) comprano mezza figure, oppure c) comprano figure intere oversize, noi ci siamo portati a casa due tipetti come Biabany e Coutinho. Mi è già capitato in queste settimane di parlare con interisti molto preoccupati del mercato dell’Inter o dell’eventuale cessione di Maicon e Balotelli. Dal punto di vista tecnico, solo la cessione di Maicon aprirebbe uno squarcio reale nei nostri ranghi (un paio di terzini bisognerebbe pur prenderli per parare il colpo). Ma per il resto, voglio dire, qual è il problema? La rosa continua a non avere paragoni in Italia, e all’estero ci siamo già tolti qualche sfiziuccio ultimamente, voglio dire, non so se vi ricordate (sembra passato un anno, e invece manco due mesi). Con due ragazzotti di qualità in più, qual è il problema? Hanno fatto meglio gli altri con la Memoria di Adriano, Papastikazzopoulos e Pepe Carvalho?
Ho l’impressione che il lento approdo alla modalità “fair play finanziario”, se gestito con una fisiologica quantità di buon senso, ci metterà in condizione di primeggiare ancora per un bel po’. E se oggi c’è proprio da vendere qualcuno e da incassare una bella cifretta con cui sistemare i conti e programmare l’innesto di qualche giovane virgulto high profile, vabbe’, io potrei anche far finta di tormentarmi le carni e lanciare strali contro la scarsa lungimiranza, ahinoi, ma sottobanco metterei la firma a un’operazione che ci priva di un giovane talento ingestibile che calpesta le maglie e sceglie le compagnie sbagliate. Sono nella fase epicurea del mio interismo: dopo avere viaggiato con Jakala, oggi inseguo la sanità del corpo e la tranquillità dell’animo.