PARMA-INTER

SENZA SCUDO

Beh, dopo 5 anni è dura prendere il forbicino e iniziare a tagliare il filo stando attenti a non bucare la casacca. Tic, tic, tic… cominciamo a togliere un’altra delle duecento coccarde che adornano la nostra maglia, la storica pazzesca maglia della stagione 2010/2011, dove non c’era più posto per nulla. Lo scudetto è la coccarda più difficile da staccare, sentimentalmente dico. Ormai sembrava un tutt’uno con la nostra divisa sociale, e la maglia del prossimo anno – il pensiero già mi commuove – ci apparirà come bucata sul petto. Prima o poi doveva finire – non prima di avere sperato fino all’inverosimile, com’era doveroso – e che la festa finisca nell’anno successivo alla Grande Abbuffata è normale, come direbbe Totti. E’ normale.

E’ normale, ma non c’eravamo più abituati a fare spallucce e a dire: basta, finito, stop. E quindi adesso fa un po’ male. E’ passato un mese da Bayern-Inter e, da quella folle notte, non abbiamo più avuto nulla da dire. E’ stata un’impresa che ci ha svuotato, l’ultimo clamoroso colpo di coda della Grande Inter II: da allora quattro sconfitte su sei partite (loffie anche le due vittorie con Lecce e Chievo) e la palpabile impressione di una squadra in disarmo. Prima fisico e poi – mi riferisco alle ultime due partite, Schalke e Parma – anche mentale. Tutte partite che abbiamo giocato a spicchi, a percentuali. Un terzo, un quarto decorosamente, poi puff!, spariti, sciolti. Finita la Champions, ora finisce anche il campionato con 5 giornate di anticipo. Scoccia lasciarlo a un Milan che l’anno scorso ci saremmo bevuti come una Sprite. Quest’anno invece gli abbiamo lasciato due derby su due, oltre al continuo privilegio di poter rimediare a un sacco di cazzate. Quindi, muti.

Finisce un po’ in vacca. Giocatori puniti, gente morta, altra che non corre e non rincorre, nelle 5 partite di aprile 5 gol fatti e 12 subiti, manco fossimo il Bari. Questo non salvare le apparenze mi scoccia un po’, ma credo che le situazioni estreme siano anche chanches importanti per prendere decisioni. Cinque partite di campionato e due di Coppa Italia ci serviranno per contarci in vista dell’anno prossimo. L’anno sabbatico è retroattivo: non sarà il prossimo, è stato questo. Quindi bando ai dubbi e agli equivoci, a ripartire pensiamoci già da stanotte. Chi c’è c’è, chi non c’è lo dica in tempo utile.

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PARMA-INTERultima modifica: 2011-04-17T01:51:13+02:00da admin
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