CAGLIARI-INTER 2-2

SENZA MA (MA CON I SE)

Se l’Inter avesse fatto 6 punti con il Novara, questa sera sarebbe quarta. In piena corsa Champions, mal che vada con l’Europa League quasi in tasca, ben davanti a Roma e Napoli. Ho usato i 6 punti col Novara per pura comodità (rimarranno il sigillo vergognoso di questa stagione bacata), ma andrebbe bene una qualsiasi accoppiata da scegliere tra molte delle 12 sconfitte fin qui collezionate, una enormità. La molte, appunto, evitabili. Così come, nella ridottissima categoria pareggi, avremmo potuto vincere col Cagliari così come col Palermo (4-4). Mi riferisco espressamente, insomma, a punti buttati nel cesso. E’ un giochino fine a se stesso, per carità, ma dopo partite come quella di Trieste la lingua torna a battere sul dente che duole. Al netto dei nostri problemi, abbiamo buttato via un campionato che non avremmo mai potuto vincere ma in cui si poteva, senza fare nemmeno troppi sforzi, stare bellamente ai vertici. Irrimediabilmente lontani da Milan e Juve, purtroppo, ma ai vertici. E magari – ribadisco, al netto dei nostri risaputi problemi – avremmo potuto trascorrere serate e nottate più serene invece che rivedere gli highlights e smoccolare di brutto, o leggere e rileggere la classifica e sprofondare nell’angoscia esistenziale.

Questo giochino tra l’altro aumenta la frustrazione. Se l’Inter, la drammatica Inter di quest’anno, avendo vinto quelle due stramaledette partite col Novara sarebbe quarta, vuol dire che il contesto è davvero mediocre. La Lazio che è terza ha perso nove partite, anche questa un’enormità. Eppure noi siamo dietro, molto dietro, e solo perchè davanti c’è equilibrio (e mediocrità, parecchia) siamo ancora qui a fare tabelle e previsioni in cui riusciamo sempre a intravvedere una possibilità che ovviamente si allontana dopo ogni partita. Con 10 punti in 12 partite nel girone di ritorno continuiamo non so come a vederci in corsa per non so cosa, a non darci per spacciati, a dirci che sono tutte finali (sì Dejan, sono tutte finali. E la prima l’abbiamo pareggiata).

I nostri problemi hanno finito col distrarci, più che pesare. Distrarci dagli obiettivi minimi a portatissima di manissima, in teoria anche adesso, pur con tutti i disastri che abbiamo fatto, pur con tutte le partite che abbiamo perso, pur con tutti i gol che abbiamo preso (44! quarantaquattro!). La squadra è da puntellare, rimpolpare, rimodernare, forse rifondare. Ma questo campionato che, a parte le prime due, gronda equilibrio (o mediocrità, l’è istess), andava comunque giocato. Bastava poco, eh? Ma non ce l’abbiamo messo.

L’arrivo di Stramaccioni/l’esonero di Ranieri ci ha scrollato di dosso la depressione, che si è tradotta nei gol ritrovati. Ma non ci ha tolto le insicurezze e la stanchezza, nè fisica nè di testa. Abbiamo preso l’ennesima pera su calcio d’angolo (abbiamo una media da provinciale sui calci piazzati). Il secondo gol è stato grottesco (l’unica punta vera del Cagliari completamente solo al termine di un’azione ovvia). Abbiamo giocato mezz’ora in superiorità numerica combinando pochissimo. Questa squadra – non so come dire – non si vuole bene. Fa trenta ma mai trentuno. Si perde spesso sul più bello. Non sta trovando nemmeno la forza di coltivare l’effetto Stramaccioni, che farebbe comodo a tutti e salverebbe qualche culo. Da queste rape, invece, temo che non caverebbe sangue neanche il Mou.

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CAGLIARI-INTER 2-2ultima modifica: 2012-04-08T00:34:02+02:00da admin
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