INTER-GENOA 2-0

SOLIDITA’

(E’ TENERSI PER MANO, ANDARE LONTANO)

Ammorbato dallo slow motion del primo tempo, er tique taca de noantri, alla fine ho rischiato di non cogliere le grandi novità della partita: aver segnato due gol, non averne presi, aver fatto tre punti, avere stiracchiato un sorriso. Il metodo di Mazzarri mi ha lasciato perplesso in corso d’opera ma poi mi ha convinto: per far superare all’Inter il blocco di San Siro (in campionato una vittoria negli ultimi sei mesi) ha messo in campo l’Inter dell’anno scorso (tranne Hugo), l’ha sistemata secondo i suoi schemi e l’ha schierata sullo stesso prato di Inter-Udinese per farla ripartire da lì, con la discreta speranza che peggio non si potesse fare e che i tre punti fossero ragionevolmente raggiungibili. Sto con Mazzarri e confido che lui stia con noi: i cambi del secondo tempo hanno dimostrato che una nuova Inter è possibile, che i ragazzi del Novanta hanno un perché, che vincere senza abbagliare è meglio che pareggiare (o perdere) facendo gli splendidi. Verranno tempi migliori, tempi in cui la prima preoccupazione non sarà quella di imbrigliare il Genoa. Ma anche qui, sto con Mazzarri. Sto con il sano e saggio realismo con cui portare la squadra fuori dalla palude, magari facendo tre punti per volta, che fa bene al morale. Sano e saggio realismo anche per noi, ancora laceri e contusi dal finale dell’anno scorso, sballottati tra un petroliere-papà e un magnate indonesiano, tra fantasie di mercato e certezze del presente che magari non convincono e non appagano: ma è in questi frangenti che si deve sfoderare l’interismo migliore, sennò siam tutti piccoli Filippi.

A Mazzarri sta anche riuscendo un piccolo miracolo umano e sportivo, quello di recuperare umanamente e sportivamente Alvarez e Jonathan ed elevarli dal rango di barzellette a quello di giocatori veri. Dovesse riuscirci, sarò il primo a cospargermi il capo di cenere. Ma lo farò con estremo, estremissimo, estremerrimo piacere. E mentre cerco su eBay la giusta quantità di cenere con cui sublimare due stagioni di lazzi, oggi faccio il tifo per loro e per la salute dei loro bicipiti femorali: meritano di continuare così, di non fermarsi, di giocare, di crescere, così come noi meritiamo di averli in rosa nella pienezza delle loro funzioni e del loro valore. Anche questo – recuperare giocatori non coccolandoli o illudendoli, ma responsabilizzandoli – è una cosa che può riuscire solo a un allenatore solido. E se ripenso alla scorsa stagione, una delle cose che più mancavano all’Inter – in senso assoluto e in senza relativo – era la solidità. 

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INTER-GENOA 2-0ultima modifica: 2013-08-26T18:01:00+02:00da admin
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