SPINA CALCANEARE

IL TALLONE D’ORO

Buongiorno

(brusio, rumore di sedie)

In che facoltà siamo?

(silenzio, poi brusio)

– In che senso, prof?

No, niente.

– Comunicazione Interculturale Multimediale Concettuale, comunque.

Ah.

– Si sente poco bene?

Sì, cioè no (con voce incrinata).

(voce femminile dal fondo) Posso fare qualcosa per lei? Voglio dire, adesso? O anche dopo?

(plana un reggiseno)

(brusio)

Oggi parliamo di medicina.

(brusio)

Una equipe

(applauso soffocato)

dicevo, una normalissima equipe

(forte brusio)

– Normalissima? Niente nomi strani? Niente cose inventate?

Esce, la prego.

(rumore di passi)

(sottovoce) Vuole che le giochi la solita partita del campionato lettone?

(sottovoce) No, sono in momento di depressione catartica.

(sottovoce) La capisco. Esco lo stesso?

(sottovoce) Certo.

(rumore di porta che si chiude)

Una normalssima equipe composta da un radiologo, un tecnico di radiologia e un medico sportivo ha scoperto

– Cosa prof?

Che ho la spina calcaneare bilaterale.

(silenzio)

– Calcaneare? Ha provato con Calfort?

(risate soffocate, brusio)

Esca, giovinastro.

(rumore di passi)

Sono a pezzi. Se volete, oggi vi posso parlare di spina calcaneare.

– Ma scusi, a noi cosa serve?

(voce femminile dal fondo) Lei può dirci tutto quello che vuole, professore. Tra l’altro a casa ho una collezione di radiografie di piedi…

– Sei anche feticista?

– No, mio nonno era ortopedico junghiano

(forte brusio)

Dunque. Per spina calcaneare si intende una calcificazione della fascia plantare alla sua inserzione calcaneare. E’ molto frequente, ne soffrono soprattutto gli uomini dopo i quaranta anni e gli sportivi. Cioè io (con voce incrinata)

– Professore, siamo imbarazzati. Se la sente di continuare?

(applauso di incoraggiamento)

Grazie. Il quadro clinico si caratterizza per la presenza… no, non posso.

(quasi in coro) Forza professore, forza!

… di un dolore vivo riferito al centro del tallone,  risvegliato dalla digitopressione. Le radiografie mostrano la presenza di uno sperone lungo alcuni millimetri che si è sviluppato al centro del tallone con la punta orientata in avanti verso le dita.

(silenzio)

– Posso?

Prego (soffiandosi il naso)

– Mio cugino mi ha detto che uno può avere la spina calcaneare e non sentire dolore. Corrisponde al vero?

– Ma come parli? “Corrisponde al vero”? Sarai mica frocio?

(risate)

(rumore di passi)

Esce senza che le dica niente?

– Me lo merito.

La stimo.

(rumore di porta)

Sì, corrisponde al vero. Il 20 per cento delle persone che presentano la spina calcaneare non lamenta alcun dolore e può convivere con questa anomalia senza mai riferire disturbi. Non è il mio caso (voce incrinata). Inoltre la gran parte dei pazienti che lamenta una talalgia da spina calcaneare, eseguendo una radiografia di entrambi i piedi, è portatrice di spina anche nel piede non dolente. E’ il mio caso.

– Senta, come si forma questa roba?

Pare sia l’effetto di un problema biomeccanico che interessa la fascia plantare, che è la struttura fibrosa tesa tra il tallone e le dita. Tale struttura protegge il piede dagli urti e assicura, con la sua tensione, la forma ad arco del piede. Se troppo tesa, come nei piedi cavi o molto piatti, o troppo sollecitata, in chi fa sport (voce incrinata), deforma il suo punto di ancoraggio al tallone fino a formare lo sperone.

(soffiamento di nasi in varie parti della sala)

– E’ una storia molto commovente, professore.

Sì, è vero. Domande?

– Professore, da quanti giorni non corre?

Dal 31 luglio (pianto soffocato)

– Tornerà mai a correre?

(singhiozzando) Altre domande?

(voce femminile dal fondo) Professore, io la adorerei anche senza talloni.

– E’ chi è, Pistorius?

– Sei una merda senza cuore!

– Troia!

(rumori di rissa, cattedra vuota)

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