CO2

CORRERE FA MALE

(forte brusio)

Buongiorno.

(brusio, colpi di tosse)

(voce maschile dalle prime file) “Scusi professore, le posso fare una domanda?”

Ma se non ho ancora detto una parola.

“A prescindere”.

Prego.

“Ma secondo lei, l’entrata di Pepe su Dani Alves…”

Esca.

“Ma…”

Sia gentile.

(forte brusio, rumore di passi)

A-ehm.

(silenzio)

Una equipe di scienziati

(brusio)

della

(forte brusio)

minchia

(silenzio)

Non posso lavorare in queste condizioni.

(silenzio)

Una equipe di scienziati della Università statale di Milano

(voce maschile dal fondo) “Naaaaa. In Italia ci sono equipes di scienziati?”

(forte brusio)

Certo. Nonostante gentaglia come lei.

(silenzio)

(voce femminile dalle prime file) “Se posso interpretare lo sconcerto del mio collega, credo che si riferisse al fatto che lei ci ha sempre proposto equipes di scienziati di università anglosassoni dai nomi fantasiosi e…”

(voce femminile del fondo) “… e terribilmente affascinanti come lei, professore”

(altra voce maschile dal fondo) “Ma non ti viene mai un cazzo di malessere? Una congiuntivite, una gastrite, una fottuta dismenorrea?”

(la voce femminile di prima) “Ma come ti permetti, primate?”

(forte brusio, rumori di sedie, parole incomprensibili)

Vi prego.

(silenzio)

Una equipe di scienziati della Università statale di Milano ha stabilito che quattro podisti uomini inquinano più di un’auto ibrida di nuova generazione.

(voce maschile) “In che senso inquinano, scusi?”

Producono più CO2.

“Non ci credo. No, dai, non ci credo. Questo è troppo”.

Dopo aver studiato per anni il movimento e tutte le variabili implicate nel cammino e nella corsa, gli scienziati del Dipartimento di Fisiologia umana della Statale hanno confrontato le emissioni di CO2 di un podista con quella di un’auto ibrida, perché la locomozione di un’auto ibrida e la locomozione umana hanno molto in comune.

“Guardi professore, non ci provi nemmeno a convincermi stavolta. Mi arrendo. Arrivederci”

(brusio, rumore di passi)

Scusi.

“Sì?”

(sottovoce) Sono disposto a chiudere un occhio su questo atto di insubordinazione culturale. Può passare a un Punto Snai?

(sottovoce) “Certo”.

(sottovoce) Ecco. Mi giochi 5 euro su Naftan Novopolotsk-Shakhtyor Soligorsk.

(sottovoce) “Ma che roba è?”

(sottovoce) Bielorussia. Un risultato a caso, non importa, faccia lei.

(sottovoce) “Va bene”.

A-ehm. Dal punto di vista meccanico, infatti, sia l’auto ibrida che il podista  risparmiano carburante attraverso il temporaneo immagazzinamento dell’energia cinetica altrimenti persa nelle frenate sotto forma di altra energia che viene poi riutilizzata per accelerare. L’auto ibrida la raccoglie nelle sue batterie tramite un alternatore che poi riconverte l’energia elettrica in movimento.

(voce maschile dalle prime file) “E il podista?”

Il podista sfrutta invece il cosiddetto modello del pendolo invertito.

(voce maschile dal fondo) “A frocio!”

(risate, rumori indeterminati)

Esca. Raggiunga il suo amico agnostico.

(rumore di passi)

Dunque. Il pendolo invertito scambia energia cinetica in energia potenziale. Quando corriamo l’energia cinetica si converte in energia elastica dei tendini che la rilasciano nella seconda parte del contatto col terreno andando a sommarsi all’energia dei muscoli che devono così faticare di meno, come accade al motore a combustione interna della macchina ibrida.

(voce dal mezzo) “E la storia dell’inquinamento?”

Secondo l’equipe di scienziati della Statale di Milano, quattro podisti che corrono per un determinato tratto produrrebbero meno CO2 se salissero su un’auto ibrida e…

(voce del fondo) “… e rompessero meno i i coglioni”.

(risate soffocate, forte brusio)

Lei ha qualcosa contro il podismo?

“Ma io, veramente…”

Esca.

(rumore di passi, cigolio di porta)

(voce maschile) “Professore, avanti di questo passo non avrà più allievi”.

E’ il mio obiettivo reale. Domande?

(voce maschile) “Può darci qualche cifra su questa cosa dell’inquinamento?”

L’auto ibrida produce 87 grammi di CO2 per chilometro arrivando a 95 quando ospita 4 uomini ognuno dei quali, per compiere lo stesso tragitto correndo, ne produrrebbe 25, per un totale di 100 grammi di CO2 emessi dai quattro ad ogni chilometro.

“Quindi secondo l’equipe di scienziati…”

Sì, esatto.

(silenzio)

Domande?

(voce femminile) Scusi, ma le donne?

La massa corporea delle donne è mediamente inferiore di 15 Kg, per cui occorrono 5 donne per produrre la stessa quantità dei 4 uomini.

(voce maschile dal fondo) “Va anche tenuto conto che le donne si lavano di più e scoreggiano meno. Questo gli intelligentoni della Statale non lo considerano per una cippa di niente”.

Venga.

“No, scusi, ma io…”

No, volevo darle trenta.

“Ah, grazie”

(altra voce maschile) “Questo risultato potrebbe indurla ad abbandonare la pratica podistica come segno di civiltà per inquinare meno il pianeta?”

Ma non ci penso nemmeno. Pensi che ho anche una macchina Euro 3 e non me ne fotte un cazzo.

“Ma professore, la facevo più intellettualmente onesto”

(voce femminile dal fondo) “Stai zitto, radical-chic de noantri”

(forte brusio)

(stessa voce) “Senta, vorrei andare oltre le perplessità di questo stolto uditorio e oltre la sommarietà di questo rozzo studio statalista milanese”.

(brusio, poi silenzio)

“Per esempio, comparare la produzione di CO2 di un’auto ibrida con quello di due corpi sudati e vibranti stretti in un amplesso amoroso, e a questo proposito vorrei invitarla a casa mia per mostrarle la mia collezione di centraline dell’Arpa”.

(forte brusio)

Bene, arrivederci. La prossima volta interrogo.

“Mi dia una lezione di CO2 umano, professore!”

Arrivederci.

(rumore di reggiseno che plana vicino alla cattedra ormai deserta)

(voce maschile dal fondo) “Puttana chimica!”

“Stronzo maschilista!”

“Ahahahah”

“Milanista!”

“Porca troia, come ti permetti?”

(accenno di rissa, rumore di sedie, urla disumane)

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