INTER-VERONA 2-0

OSCURAMIENTO

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Ragazzi, credo non sia l’anno buono. Lo si capisce da piccoli particolari. No, non la Juve campione d’inverno con due giornate d’anticipo, quelle sono cazzate. I particolari sono altri. Tipo: l’Inter gioca in Coppa Italia in chiaro sulla Rai e la Rai, a Pavia, non si vede da due giorni.

Questi sono i particolari.

Dunque, pare che una tv di Torino (c’è sempre Torino in mezzo ai coglioni) stia creando un’interferenza malefica sul ripetitore che serve Pavia. Ergo, Rai1 Rai2 e Rai3 puff, sono sparite. “Nessun segnale”. Quindi, per vedere qualcosa di Inter-Verona mi affido allo streaming, e trovo un’emittente di lingua spagnola con due spagnoli che fanno la telecronaca in spagnolo. La cosa in sè non è fastidiosa, tutt’altro. Anche perchè uno dei due telecronisti ce l’ha con Alvarez. Dice che ha i piedi di velluto ma non gli zebedei. Beh, la voce evidentemente si sta diffondendo. Ma, a parte questo, è il tono del telecronista numero 1, il titolare, a risultare un po’ spiazzante. Alterni fasi molto ordinarie ad altre in cui assume un tono suadente, come se si stesse rivolgendo a un pubblico di sole donne a cui volesse trasmettere che:

1) il calcio è lo sport più bello del mondo

2) lui è il telecronista più figo del mondo

3) sarebbe il caso che tutte voi me la diate, guape

La cosa a volte mi distrae un po’, come gli attacchi del Verona nel primo tempo. Il Verona. L’anno scorso giurerei di averlo visto giocare a Pavia e ora – ma tu guarda la beffa – Pavia è senza digitale terrestre e il Verona è a San Siro. Mah. Mentre leggo di scontri annunciati (non sopporto gli scontri, figuriamoci quelli annunciati) fuori dallo stadio, il festival della demenza, finisce il primo tempo a reti inviolate e mi piovono sullo schermo degli spot assurdi di non so quale provenienza. Mi rendo conto che Raisport funziona, ma ormai mi sono affezionato ai due spagnoli figaioli. Al ritorno in campo noto la presenza del nostro amico aggressivo, Guarin, che quando sdradica il pallone all’incredulo veronese e da terra fa un assist al bacio all’altro aggressivo, Cassano, io mio alzo in piedi ad applaudire e nel contempo a controllare se c’è qualche cazzo di Orociok in qualche anfratto, ma niente, non c’è niente, solo Oro Saiwa, che è come mangiare delle tartine al caviale ma senza caviale. L’aggressivo Guarin sfoga la sua aggressività insaccando una mina con deviazione e io non posso fare a meno di pensare a una delle squalifiche più ridicole degli ultimi 151 anni, cioè dall’Unità d’Italia a oggi.

Così come il Verona mi porta indietro negli anni, anche Palacio in porta mi fa vivere emozioni antiche. Adesso però ridatemi il digitale terrestre prima dei quarti di finale sennò mi incazzo.

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