GENOA-INTER 0-1

ZITTI E PEDALARE

Proprio nel momento in cui Ranieri dice forse la cosa più giusta da quando è arrivato all’Inter – “Zitti e pedalare”, in relazione alle troppe chiacchiere e alle troppe tabelle che abbiamo fatto negli ultimi due mesi invece, appunto, di stare zitti e pedalare -, stanotte mi verrebbe voglia di stare poco zitto e di parlare un po’ di un’Inter che appare nuova, un’Inter che finisce battagliando e correndo invece che – come recente tradizione – con la lingua fuori, un’Inter che rischia il fisiologico e crea tanto, un’Inter che magari non fa il futbol bailado ma intanto segna la quarta vittoria nelle ultime cinque di campionato, e io metterei quindici firme a continuare con questo andazzo, 12 punti (e due reti subite) ogni 5 partite, cazzarola, avercene.

Qualche entusiasmo bisogna frenarlo. Tipo: abbiamo vinto contro quattro squadracce e perso contro l’unica squadra decente. Vero, però i motivi per sorridere ci sono. Per esempio: avere visto in campo giocatori che ormai pensavamo fossero morti, cremati e con le ceneri disperse alla Pinetina in una fugace cerimonia ai lati del campo da golf. E invece no, ci sono, deambulano, sono vivi, e con Poli abbiamo un’opzione in più in mezzo, e con Forlan ne abbiamo una importantissima in più in attacco, dove Zarate finalmente scalerebbe di un posto verso la tribuna e l’uruguagio potrebbe darci qualche soddisfazione succosa (in una ventina di minuti scarsi ha fatto un paio di cosette al bacio). E tenendo conto che ci sarebbero anche Maicon e Sneijder, beh, non potremmo che migliorare.

Ma la cosa strabiliante è stato il finale. Abituati a vedere gente trascinarsi per il campo, crollare per i crampi e vagolare in stato di morte presunta, assistere a qualche sgroppata dopo l’ottantesimo minuto è stato bellissimo, come accorgersi che Alvarez sembra sì nato per farci incazzare, ma ha in canna i colpi che a molti altri mancano.

Adesso basta, zitti e pedalare. Non cambia nulla. Siamo a meno 8 dal terzo posto e a più 8 dal terzultimo. Siamo sesti, ma è un sesto posto fake, bisogna considerarlo ingannevole. Le quattro davanti sono lontane e sono, soprattutto, quattro. Troppe. Per riagganciare il treno ci vorranno due coglioni così, che per ora abbiamo sfoderato solo random. Meglio procedere a gruppi di cinque partite, come l’ultimo. Nel prossimo gruppo ci saranno Milan e Lazio, e lì si parrà la nostra presunta nobilitate. Al giro di boa ne riparliamo.

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GENOA-INTER 0-1ultima modifica: 2011-12-14T02:37:45+01:00da admin
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