INTER-PALERMO 1-0

CULO [cù-lo] s.m. (volg.) ano (pop.) fortuna

Non bisogna vergognarsi di avere un po’ di fortuna, ogni tanto. Primo, ci vuole anche quella. Secondo, non abbiamo tolto granchè agli avversari. Il povero Gasp si sarebbe accontentato dello 0-0 che – diciamolo – era il risultato ideale di una di quelle partite un po’ così (eufemismo), senza arte nè parte. E mentre digito queste poche righe mi sento pervadere di onestà intellettuale e penso a cosa avrei scritto, affranto, se questa partita l’avessimo pareggiata o magari addirittura persa, perchè le culattonate sono random e chissà, un Alvaro Pereira avrebbe potuto sfiorare un cross col labbro inferiore tipo spoiler e ingannare il pur bravo Handanovic. Partite del genere sono l’esatto contraltare di quelle in cui prendi pali e traverse e poi ti inculano. Durante la visione dal divano, in condizioni meteo ben più confortevoli dello stadio (la combinazione partita di merda + freddo porco può essere micidiale), prendevo coscienza serenamente che non avremmo mai segnato. A meno che, appunto. Ecco perchè sono tre punti che valgono sei: ci finiscono in tasca in maniera avventurosa, consentono di spezzare la serie negativa, ci tengono a galla aggratis. Ecco, vista da questa angolazione, è stata una gran partita (sospiro).

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