VERSO LA ZESKA

BE HAPPY

Chissà quante altre se ne inventeranno, dopo avere spacciato per “clamorose rivelazioni” intercettazioni vecchie di quattro anni e già lette e stralette da chi doveva prendere decisioni. E chissà di quanti altri Vieri e avvocati temerari è lastricata la nostra strada. Chissà. Io esco da questa settimana con il morale alto e vi spiego il perchè. Perchè mercoledì con la Zeska e oggi con il Bologna ho visto l’Inter armarsi di orgoglio e di sorriso. E vincere, com’è nelle cose, perchè non sempre prendi tre pali o trovi un portiere tiramolla.

E’ questo che teorizzavo, amici, quando storcevo il naso di fronte alle tesi complottiste e alle paturnie da prostituzioni intellettuali. Sarà anche vero tutto, per carità. Ma l’Inter è superiore, tecnicamente superiore a queste cose. Lasciateli parlare, blaterare, denunciare, applicare il regolamento alla lettera. Chi se ne frega. Ha sbandato ed è caduta qualche volta, certo, ma credo che l’Inter in quest’ultima settimana si sia accorta di quanto è bello vincere in certe condizioni: con tutti contro, con milioni di persone con la bava alla bocca, con miliardi di gufi appollaiati  intorno. E’ bellissimo.

Lasciamoli fare. Lasciamo la Juve rovistare nella pattumiera di Calciopoli, da dove gli avvocati estraggono fogli sgualciti e li ricopiano in bella. Lasciamo la stampa sportiva italiana fare la posta sotto casa di Balotelli e riempire le pagine di questo nulla. Lasciamo che ignorino le partitone che abbiamo fatto, le tre vittorie di fila in Champions, quei tre o quattro meravigliosi giocatori che stanno deliziando chiunque ami questo sputtanato giuoco di squadra, e che domani (già me le vedo) pubblichino la tabella che conta i minuti in cui la Roma, prima del gol di Motta, è stata virtuale capolista.

L’Inter è superiore, superiore a tutto e a tutti, purchè ne abbia la consapevolezza. Il secondo tempo di Coppa e l’urlo al gol di Milito, Motta che bacia la maglia e il figliol prodigo che la mette: questo siamo. Quel pessimo mese intercorso tra Napoli-Inter e Catania-Inter (sei punti in cinque partite, rabbia, incazzatura, negatività) è alle spalle. Nelle tre settimane successive abbiamo vinto due volte in Champions (di cui una a Londra) e due volte in campionato in casa, e le due trasferte (Palermo e Roma, la quarta e la seconda in classifica) non sono state malaccio, e all’Olimpico siamo stati sfigatissimi.

Da quanto non avevamo un gruppo così? Da quanto non ci esprimevamo così oltre confine? Perchè dobbiamo sempre macerarci, quando invece è così bello conquistarsi le cose? Ho rivisto occhi di tigre e sorrisi convinti. Buonanotte, e buona Pasqua.

 

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